Quando penso alla guerra egoisticamente penso a quello che ho perso io. Sento che le mie infanzia e adolescenza sono state profanate. Sento un dolore indescrivibile, un buco nel cuore che mi tira e brucia sempre di più. Cerco di ignorarlo andando avanti come se niente fosse ma è impossibile. Le città che conoscevo fin da piccola non esistono più. Le persone a cui voglio bene hanno perso il presente e il futuro, vivono tra le lacrime e l’orrore. Di abbracci e baci con la famiglia e amici più cari mi rimangono solo miseri scambi digitali.
Quando penso alla guerra, questa guerra assurda del 2022 penso alla perdita, al dolore e all’impotenza.
Quando penso alla guerra mi viene in mente quel giorno alla villetta della zia 3 anni fa. Quel giorno così bello e così triste. Quando nello stesso giorno festeggiavamo il compleanno e apprendevamo la notizia della precoce morte di un uomo giovane e pieno di vita. Quel giorno c’erano questi alberi a farmi compagnia. Quella doccia sotto il cielo, i panni stesi che ballavano insieme al vento e tanta tanta pace e serenità che può donare solo la natura. Ricordo come se fosse ieri quell’atmosfera così magica e allo stesso tempo così naturale. Mi sentivo a casa.
Qualche mese dopo la zia non c’era più e gli alberi sono stati tagliati. Guardo questi video e foto e sento un grande dolore per quello che non c’è più ma anche un forte senso di gratitudine per quello che quel giorno mi ha dato. Rivivo quel ricordo con quell’atmosfera indimenticabile e mi sento bene.